Le vicende del Collettivo ex-caserma mi hanno smosso una riflessione. Mi spiace che il linguaggio si sia fatto pesante e i toni inaciditi perché il rischio di passare da una ragione a un torto è elevato.
Eppure questi ragazzi stanno insegnando che con un po’ di buona volontà, anche senza risorse, si può fare molto: l’ostello, il riciclo, la mensa … nell’ottica dell’utilizzo di ciò che viene lasciato inutilizzato.
Siamo abituati a pensare in un’ottica liberale che il diritto di ciascuno termini dove inizia il diritto dell’altro; e in un paese che si dice civile come il nostro attuiamo tutte le forme per difendere questo principio ritenuto sacrosanto, dai confini di stato al semplice muro di cinta, dalle norme legali a chi è chiamato a farle rispettare.
Ma in una società solidale – come riteniamo di essere – il diritto di ciascuno (come quello di una collettività) finisce dove inizia il bisogno dell’altro. La differenza è sostanziale.
In quest’ottica dovrebbero cambiare molte cose. Diventa insopportabile lo spreco alimentare e le esigenze di mercato di fronte a chi manca del necessario, come lo spreco di edifici inutilizzati (specie se di proprietà pubblica) quando la gente non ha casa, dorme sui treni o in ripari accostati al muro dei cimiteri. È insopportabile per una società civile l’ammasso di persone inermi nel centro di Lampedusa – quelli sì tenuti come nei campi nazisti – quando altre strutture si sono rese disponibili ma disposizioni e leggi lo impediscono.
Quando la solidarietà diventa Istituzione come i Servizi Sociali o la Caritas, tutto diventa più complesso per il rispetto di norme di salvaguardia, della professionalità di chi ci lavora, degli gli orari e i tempi, della burocrazia e di tante esigenze tanto da ingessare il sistema. Quanti carrozzoni conosciamo che si mantengono in nome della solidarietà utilizzando fondi e bandi pubblici e privati. Il principio della sussidiarietà sosterrebbe piuttosto che se un ente, associazione o gruppo che sta "più in basso" è capace di fare qualcosa, l'ente che sta "più in alto" deve lasciargli questo compito, eventualmente sostenendone anche l'azione.
I ragazzi dell’ex-caserma si sono rimboccati le maniche e ci stanno dando una lezione di civiltà. Superate le intolleranze (e i ragionamenti giuridici) dovremmo essere capaci di imparare qualcosa.
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